Con un blitz "perfetto", un'operazione condotta senza sparare un solo colpo - "passerà alla storia" ha detto il ministro della Difesa Juan Manuel Santos - sono stati ieri liberati Ingrid Betancourt e altri 14 ostaggi, fra cui tre americani, in mano da anni alle Farc colombiane.
"Non ci siamo resi conto di quello chesuccedeva, perché non c'è stato un solo sparo, non è stato ucciso nessuno, ci hanno portato fuori alla grande" ha detto Ingrid alla radio militare colombiana.
"Non ci siamo resi conto di quello chesuccedeva, perché non c'è stato un solo sparo, non è stato ucciso nessuno, ci hanno portato fuori alla grande" ha detto Ingrid alla radio militare colombiana.
«Voglio ringraziare prima di tutto Dio e i soldati colombiani» sono state le prime parole. Dopo aver ringraziato il governo colombiano e tutti coloro che hanno pensato a lei duranti i suoi anni di prigionia, Betancourt ha parlato anzitutto degli altri ostaggi in mano alle Farc, promettendo loro: "Vi porteremo tutti fuori. Ma dobbiamo ricordare anche chi non è tornato, chi non potrà più tornare". "Devo molto ai mezzi di comunicazione, se non fosse per loro, forse adesso non sarei viva" ha aggiunto poco dopo il suo arrivo a Bogotà nel suo primo, breve discorso, alternando frasi in francese ad altre in spagnolo.
Il blitz, denominato 'Scacco' è stato possibile - ha raccontato il generale Jaime Padilla de Leon - grazie all'infiltrazione di un agente dell'intelligence fra i leader delle Farc. Il militare ha convinto i guerriglieri a riunire i 15 ostaggi, prima divisi in tre diversi gruppi: ai ribelli è stato poi comunicato un falso ordine interno delle Farc secondo cui i sequestrati dovevano passare sottoil controllo del nuovo capo del gruppo armato, Alfonso Cano, succeduto al leader storico Manuel Marulanda, morto nel marzo scorso.
A questo punto è stato possibile mandare un elicottero, dipinto di bianco e il cui equipaggio era vestito come i guerriglieri, nella zona dove si trovavano gli ostaggi senza destare i sospetti dei ribelli. Due esponenti delle Farc, uno dei quali soprannominato 'Cesar', hanno accompagnato il gruppo al velivolo, sul quale sono saliti insieme agli ostaggi e sono stati così catturati.
L'elicottero ha raccolto gli ostaggi nella regione meridionale del Guaviare e, come ha raccontato la stessa Betancourt, solo quando tutti sono stati a bordo, i militari colombiani hanno svelato l'inganno. Secondo il generale Padilla de Leon, era stata prevista anche una terza fase: un piano alternativo preparato in caso l'operazione di liberazione fallisse. Il ministro della Difesa Santos ha anche precisato che a un'altra quindicina di guerriglieri che stavano a un centinaio di metri dagli ostaggi prima che questi salissero sull'elicottero, "è stata risparmiata la vita", nella speranza che le Farc liberino altri ostaggi da loro detenuti.
0 commenti:
Posta un commento