In due anni le somme che lo Stato trasferisce ai Comuni si
sono dimezzate. E’ facile intuire quale sia l’impatto di questi tagli drastici:
minori trasferimenti=minori servizi.
COMUNE
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2011
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2013
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MELITO P.S.
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2.239.932,50
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1.304.643,08
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MONTEBELLO J.
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1.715.504,42
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1.248.101,97
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CONDOFURI
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1.493.666,80
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806.424,75
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BOVA MARINA
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1.068.393,30
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641.737,59
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BRANCALEONE
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984.381,95
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819.147,20
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SAN LORENZO
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926.532,63
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816.084,12
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PALIZZI
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886.629,32
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661.817,76
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BOVA
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633.977,86
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531.646,64
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ROGHUDI
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603.811,67
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503.728,46
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ROCCAFORTE
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585.137,45
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463.933,00
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BAGALADI
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418.436,14
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366.970,04
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STAITI
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275.568,38
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225.023,88
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Per consultare lo storico
dei trasferimenti: http://finanzalocale.interno.it/apps/floc.php/in/inputIn/1
Per il Fondo di solidarietà 2013: http://www.lagazzettadeglientilocali.it/quotidiano/2013/311013/fondo_solidarieta_elenco_comuni.pdf
A fronte di tutto ciò qual è l’impegno
dei Comuni a ricercare fonti alternative di finanziamento per le attività
straordinarie che una buona amministrazione (o gestione commissariale che dir
si voglia) deve attuare per garantire condizioni di vita eque ed accettabili?
Come può funzionare un sistema
al quale continuamente vengono sottratte risorse?
Quanto può durare prima di
implodere?
A queste domande, credo,
occorrono risposte certe e rapide. Il quadro drammatico della precarietà
economica degli Enti è aggravato dalla infuocata situazione occupazionale che
vede i precari sul piede di guerra per rivendicare un diritto, quello al
lavoro, per anni sbandieratogli da amministrazioni centrali e locali di ogni
colore politico e dalla tutt’altro che rosea situazione delle famiglie, che
faticano a campare e che sono sommerse dai balzelli e dai tributi locali che
crescono esponenzialmente per controbilanciare i suddetti tagli.
Un quadro che contribuisce a
deprimere ed a far perdere fiducia nel futuro soprattutto i più giovani, quelli
che non credono più a niente ed odiano la politica perché la vedono litigiosa,
inconcludente, immorale, piatta e senza sostanziali differenze al proprio
interno.
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