lunedì 14 marzo 2022

E Taranto si accorge di avere un panorama da tutelare...

Nelle scorse settimane è stata installata la prima di 10 pale eoliche marine, per un totale di 30 MW, nel porto di #Taranto
Si tratta del #primo #impianto #eolico #offshore nel mare #italiano, anzi in tutto il Mediterraneo.

Autore: mafe de baggis

Ma non è il ritardo nei confronti di altri Paesi come l’Olanda o la Gran Bretagna, che solo nel 2020 hanno incrementato di 1,5 gw la potenza installata relativa all’eolico offshore, la parte tragicomica della notizia.
E’ la paradossale follia del percorso autorizzativo a saltare all’occhio! 
La proposta di installare pale eoliche nello specchio d’acqua di fronte a Taranto viene presentata nel 2008 (ben 14 anni fa). 
La #Sovrintendenza è riuscita nell'impresa di dare #parere #negativo per “l’impatto visivo generato”. 
Peccato che proprio lì davanti ci sono le #ciminiere dell'ex Ilva, della raffineria Eni e del cementificio e le #gru del porto industriale!!! Non proprio un paesaggio immacolato…
Mi viene in mente la battuta dialettale "dopu chi si robbaru a Santa Chiara, nci misimu i porti i ferru a Cresia". Parafrasando diciamo che dopo aver tollerato l'indicibile, in termini di inquinamento, visivo, ambientale, atmosferico, acustico e chi più ne ha più ne metta, facciamo le pulci all'eolico offshore. Per di più in un momento come questo in cui abbiamo "fame" di energia. 
Credo che in un momento storico come questo, in cui a causa della dipendenza dalle fonti fossili (che dobbiamo importare, ricordiamocelo, e ricordiamo quanto le giuste sanzioni imposte alla Russia stiano mettendo a dura prova il sistema energetico italiano) i costi stanno crescendo in maniera esorbitante diventando un problema serio per imprese e famiglie, il Governo debba in via del tutto prioritaria sbloccare le decine di pratiche giacenti tra Ministeri e Regioni, per l’installazione degli impianti di produzione da fonti #rinnovabili, con apposita decretazione d’urgenza (che tanto è in voga, magari usiamola anche per questo) che semplifichi e snellisca le procedure. 
Occorre certamente tenere in debita considerazione l’importanza della tutela del paesaggio, evitare l’anarchia e l’installazione selvaggia, ma occorre anche usare il buon senso ed innovare il Paese, puntando alla totale decarbonizzazione e possibilmente alla conversione dei progetti di centrali a gas naturale in programmi sulle rinnovabili.

Ilva di Taranto - foto Creative Commons


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